Il mercato dell’automobile cresce nel primo bimestre del 2023, sulla scorta dell’andamento positivo di fine 2022, anno che in particolare nei primi sei mesi aveva segnato un calo preoccupante del dato delle vendite.

Lo riporta ACEA, l’associazione europea delle principali case del Vecchio Continente. Dopo il buon exploit di dicembre 2022, che ha fatto segnare un +12,08% delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2021, anche gennaio e febbraio 2023 hanno fatto registrare numeri interessanti. Il dato tuttavia, per quanto positivo, non può essere slegato dalla famigerata crisi dei “microchip” che nel 2022 ha duramente colpito l’automotive, condizionando finanche le scelte dei consumatori. Il mercato dell’usato ha infatti registrato un vero e proprio boom, a fronte dei lunghissimi tempi di attesa per le auto nuove. Il settore non è ancora riuscito a sanare il gap accumulato e imputabile a questa problematica produttiva.

   

L’inizio 2023 è stato contraddistinto dalla buona vendita di auto elettriche e ibride a batteria immatricolate nell’UE, che ora rappresentano rispettivamente il 12,1% e il 25,5% del mercato. La benzina è però rimasta la scelta principale per le auto di nuova immatricolazione nell’UE, con una quota di mercato del 36,9%”.

“Il mercato si è un po’ rianimato e senza dubbio questo è un buon segnale, ma serve cautela – spiega Federico Montini, direttore commerciale di Foma -. Siamo solo agli inizi del 2023 e bisognerà attendere per dare valutazioni oggettive e libere anche dallo spettro di eventuali effetti boomerang, abbastanza fisiologici dopo una crisi. La nostra azienda ha subìto a cascata la questione microchip, e non siamo ancora completamente usciti dal guado di una problematica che sta avendo una coda molto lunga. Le future scelte normative in ambito comunitario rappresenteranno il punto cardinale che poi indicherà la direzione al mercato. Al momento il divieto di vendita di nuove auto a motore endotermico dal 2035 è stato “congelato”, vista anche la disomogeneità di opinione fra gli Stati membri. Quello sarà uno snodo cruciale. Al momento, e su questo non c’è dubbio, il limbo in cui ci troviamo crea indecisione nei potenziali acquirenti di auto”.